SULLA GUERRA – IL POEMA DELLA FORZA

 

 

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Lo sguardo delle donne sulle guerre e le torture in un corpo a corpo tra voce e batteria nel teatro immobile con Patricia Zanco, Gabriele Grotto e Daniela Mattiuzzi e la prod. di Dedalofurioso nella piccola cornice offerta dal Comune e Biblioteca di Sovizzo in occasione della Giornata mondiale del Libro.

Simone Weil una donna rilegge l’Iliade e ne ribalta la prospettiva, intuisce la violenza che percorre la sua epoca. “La forza trasforma chiunque da essa venga toccato”. E’ l’essenza del poema, secondo la Weil, e ci riguarda tutti. Interpretazione drastica e crudele la sua. L’Iliade è piuttosto il poema della Forza e del potere che essa ha da una parte di portare alla rovina chi la esercita e dall’altra di pietrificare e ridurre chi la subisce. E da Venezia Salva “una città perfetta, che sta per essere piombata nel sogno orrendo della forza; un uomo attento che, all’improvviso, la vede e la salva”. Contrapposto c’è altro uomo posseduto dal sogno della forza. “Monomaniaco, elegante e spaventosamente veridico”, egli conosce con piena lucidità l’articolarsi della forza nelle cose e nella mente.

Il conflitto fra questi due esseri, mentre sullo sfondo intravediamo il “roseo gioiello” di Venezia. . Qui la parola distruzione, uscendo da ogni vaghezza, assume connotati precisi come quelli delle pietre di una città. Qui possiamo constatare, una volta per tutte, come la parola d’ordine degli oppressori sia sempre la stessa: ” Noi facciamo la storia”. E ancora Virginia Woolf, Maria Zambrano e Wislawa Szymborska che ci porta dentro alla tortura con la sua poesia.