Silenzio a Valencia

SILENZIO a Valencia – (Spagna) il 30.09.2015 con l’Associazione Dafne

PremioOFF2010 – Teatro Stabile Veneto – Teatro Nazionale

Drammaturgia Daniela Mattiuzzi, Patricia Zanco, Alberto Graziani
con Patricia Zanco, Linda Bobbo regia di Mattiuzzi/Zanco
musiche di Michele Braga e Enrico Fiocco – Prod. fatebenesorelleteatro/ Ass.Dafne

SILENZIO postcard

Il tempo è senza tempo, è un continuo presente.

Il gioco dei bambini si carica progressivamente di tensioni, di minacce, e di una deprimente verità nel momento in cui si insinua nel gioco l’ombra nera: l’impensato, l’intruso, il predatore.

Silenzio è un’onda anomala che ci porta nelle profondità e sulla superficie dell’animo umano.

E’ una forza eversiva nei confronti di una norma sociale, di un mondo che vaga alla deriva. Un mondo guardato dagli occhi dei bambini che invitano a risvegliarci dal torpore della quotidianità puntando lo sguardo sulla sclerosi dei linguaggi su una schematica felicità collettiva, sull’abitudine che ci rende ciechi.

Questa è la forza eversiva dei bambini.

Guadiamoli e ascoltiamoli.

LABORATORIO RIVOLTO A GIOVANI DANZ/ATTORI E ATLETI DEL CUORE

CHIAMATA PUBBLICA PER ATLETI DEL CUORE

LABORATORIO RIVOLTO A GIOVANI DANZ/ATTORI E ATLETI DEL CUORE

27-31 ottobre – AB23 Vicenza

Finché avremo cuore, lacrime e rabbia urleremo al mondo il nostro dolce e spietato amore

L’idea che i miti siano stati inventati per dar voce ai conflitti e alle contraddizioni sociali è convincente, ecco perché passando da I sette contro Tebe di Eschilo a Le Fenicie di Euripide cerco un magnifico lavoro fisico, una forza selvaggia e sensuale per posare la prima pietra di una più grande costruzione nello spazio del laboratorio, che è il luogo utopico di ultrateatralità per provare a immaginare e disegnare lo spazio, anche politico, de i corpi futuri all’opera, e per gettare il teatro nella vita e trovare la vita nel teatro. La storia è un litigio familiare trasformato in battaglia. Una guerra tra fratelli che si trasforma in tragedia umana e dell’umanità.

Si vuole urlare la ripugnanza e la rabbia verso le guerre con azioni di bellezza che sono dell’esperienza. C’è la levità della giovinezza che nelle relazioni adulte, in un attimo, a volte, si trasforma in violenza. Amore e tenerezza oscillano verso l’incomprensione e la violenza. Ci sono gesti che raccolgono il dolore e parlano della vittima che conosciamo. Gesti della concordia. E ci sono momenti in cui si resta senza parole, confusi e perduti. Qual è simbolicamente il gesto che può tagliare dalla scena della Storia la Guerra che ancora oggi ci mostra terre che sono cumuli mostruosi di dolore?

Chiamo A. Artaud in aiuto con l’immagine dell’attore come atleta del cuore. Insieme cercheremo “il segreto che brucia che è la motivazione personale dell’attore che innerva la forma, la incendia con immagini del suo mondo interiore trasforma una sequenze di forme nello spazio in una partitura di azioni sincere capaci di far battere….” (R. Aldorasi).

Patricia Zanco

 

Laboratorio per tutti, dal 27 al 31 ottobre, dalle 14:30 alle 20:30.
Nei 5 giorni di laboratorio incontreremo Andrea Rodighiero e lavoreremo ogni giorno con Marigia Maggipinto, Roberta Guidi, Roberto Aldorasi e Patricia Zanco.
Inviare entro il 15/10/15 motivazione e curriculum a info@patriciazanco.it
Chiediamo inoltre puntualità e abiti adeguati
info: 3395660640
Sede del laboratorio:
AB23, Contrà S. Ambrogio, 23 – Vicenza
ospitati dal Teatro del Lemming
Foto: Corrado Ceron

Foto: Corrado Ceron

Andrea Rodighiero insegna Lingua e Letteratura greca all’Università di Verona. Pubblica una versione commentata dell’Edipo a Colono di Sofocle (1998: in scena al Teatro Olimpico per la regia di A. Konchalovsky, ottobre 2014); traduce l’Antigone di Jean Anouilh (2000: in scena al Teatro della Tosse di Genova per la regia di Emanuele Conte, ottobre 2013). Si è occupato di ricezione della cultura antica nella letteratura contemporanea in vari saggi e volumi; nel 2004 pubblica un commento e una traduzione delle Trachinie di Sofocle. Del 2007 è un libro dedicato alla fortuna dell’Edipo a Colono (Una serata a Colono. Fortuna del secondo Edipo). È del 2012 una monografia dal titolo Generi lirico-corali nella produzione drammatica di Sofocle, e del 2013, per il Mulino, il volume La tragedia greca.

Marigia Maggipinto studia a Roma con Viola Faber, Libby Ney (tecn. Limon) Andre’Peck, Roberta Garrison (tecn. Cunningham), Richard Haisma (Nikolais) Mudra (Bejart), Matt Mattox (Jazz) e Martha Graham. Partecipa alla creazione dello spettacolo di Giorgio Rossi (Sosta Palmizi/Carolin Carlson) per il Festival di Polverigi. Studia con le tecniche di Jean Cebron composizione/improvvisazione), Hans Zullig (tecn. Joss) alla Folkwang Hochschule di Essen (diretto da Pina Bausch). Danza con Pina Bausch in 14 differenti coreografie e partecipa alle nuove creazioni: Tanzabend II (’92), Schiff (’93), Trauerspiel (’94), Danzon (’95) and Fensterputzer (’97). Lascia la compagnia nel 1999 ma ritorna come ospite ai festival del Tanzteather (2000, 2001, 2002). Insegna all’American Dance Festival alla Duke University USA. Lavora con Emilia Romagna Teatro alla creazione dello spettacolo Dopo la battaglia di Pippo Delbono, vincitore del premio UBU come miglior spettacolo teatrale italiano del 2011.

Roberta Guidi, musicista, diplomata in pianoforte e in canto. Segue da più di quindici anni il lavoro di Gisela Rohmert sul metodo Lichtenberg (fisiologia vocale applicata) di cui ha concluso la formazione quadriennale nel 2000. Ha cantato in svariati cori e come solista in molti teatri in Italia e all’estero. Si dedica costantemente ad un lavoro di ricerca sui molteplici aspetti della voce umana e conduce da molti anni seminari didattici e artistici su questi temi. Nei luoghi del teatro al Festival di Sant’Arcangelo nel 2011.

Roberto Aldorasi regista. Ha lavorato all’Odin Teatret in Danimarca agli spettacoli Ur-Hamlet (2006) e Medeas Bryllup (2008), regia di Eugenio Barba. Per Giorgio Barberio Corsetti ha curato le coreografie del Don Carlos (2012), diretto da Valerij Gergiev al Teatro Mariinsky di San Pietroburgo e per La Sonnambula (2013), al Teatro Petruzzelli di Bari. E’ stato assistente di Barberio Corsetti ne La Guerra di Kurukshetra (I Classici dell’Olimpico 2013) e, insieme a Corsetti, ha diretto Pier Paolo! (2014). Ha lavorato in Educazione Siberiana di Nicolai Lilin per il Teatro Stabile di Torino (2013). Insieme a Francesco Niccolini, per Thalassia, ha diretto gli spettacoli Kater (2014) e Andrè e Dorine (2014), con Luigi D’Elia. Nel 2013 ha diretto In Flagrante Delicto, una produzione Fattore K  con Marcello Prayer. Nel 2015 ha diretto Corrispondenze, vincitore de I Teatri del Sacro 2015, e I Duellanti con Alessio Boni e Marcello Prayer, presentato in anteprima al 58° Festival dei Due Mondi di Spoleto.

Patricia Zanco studia danza contemporanea con S. Beltrami, VR/MI. Canto con M. King, L. Stix Piccolo di MI. Formazione al CRST di Pontedera. Studia la voce presso il Roy Hart Theatre, Malèrargues (F). Studia con F. Kahn; L. Curino; M. Baliani; A. Santagata; S. Sinigaglia; E. Dante; M. Flash Piccolo di MI; A. Vasiliev T. di Mosca; T. Suzuki  SCOT of Toga and Tokio; S. Kalinska – Cricot di T. Kantor; M. Dioume, Y. Oida, B. Myers, S. Kouiatè -CICT/Theatre di P. Brook; K. Lupa T. Cracovia; La regia si aggiunge al lavoro d’attrice. E’ in molte produzioni proprie e con altri quali, OutOff Mi/festival Sant’Arcangelo, Pontedera Teatro, C.S.S. Udine, TAM/Drammateatro, T.S. L’Aquila, La Piccionaia, Naturalis Labor, Societas Raffaello Sanzio. In cinema con Prod. Indipendenti e con P. Virzì. E’ regista di Opera Lirica per ragazzi (Britten e Satie) per il T. Olimpico. Tiene laboratori per OperaEstate Festival, per Università…

Comunicato stampa Medea

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Comunicato stampa

PATRICIA ZANCO È MEDEA: CIGLIO ASCIUTTO E CRUDELE LUCIDITÀ, VOCE DI DONNA CONTRO LA CATTIVA COSCIENZA

Al Teatro Astra di Vicenza venerdì 6 marzo, “Μηδεια – Medea – Metamorfosi” è costruito sul testo originale della poetessa Franca Grisoni nella lingua del lago di Garda. Ricerca e visionarietà per un’aspra critica nei confronti di una società che anche oggi condanna a morte i propri figli.

(Vicenza, 02.03.2015) Attraverso la sua voce ha fatto rivivere figure femminili intense e drammatiche come Antigone, Cassandra, Tina Merlin e Maria Callas: Patricia Zanco ha sempre amato raccontare donne forti, impegnative, capaci di assumersi fino in fondo la responsabilità delle proprie azioni contro tutto e tutti. La sua ultima prova teatrale, mentre è già in lavorazione una nuova piéce sulla pittrice messicana Frida Kahlo, è “Μηδεια – MEDEA – METAMORFOSI”, lo spettacolo che l’attrice e regista vicentina porterà in scena con la compagnia Fatebenesorelle teatro venerdì 6 marzo (ore 21) al Teatro Astra di Vicenza. Un lavoro di ricerca linguistica e di sperimentazione vocale e sonora che racchiude un’aspra critica alla società patriarcale fondata sulla menzogna, valso alla compagnia la finale al Premio Off 2014 dello Stabile del Veneto.
A fare da prologo allo spettacolo, la mitica Legrosega Pandùda, opera dell’artista Andrea Grotto, coprodotta da Dolomiti Contemporanee.

L’evento fa parte della stagione “Terrestri 14/15” (fuori abbonamento), curata da La Piccionaia Teatro Stabile di Innovazione per il Comune di Vicenza con il sostegno di Ministero dei Beni Culturali, Regione Veneto, Provincia di Vicenza, Circuito Teatrale Arteven e Askoll.

È una Medea contemporanea, che si riappropria del mito attraverso i suoi diversi interpreti – Euripide, Apollonio Rodio, Pierpaolo Pasolini, Heiner Müller -, quella che emerge dallo spettacolo di cui Patricia Zanco firma drammaturgia e regia con Daniela Matiuzzi. Un lavoro che mette in scena tutta la complessità di un personaggio femminile caratterizzato da passioni violente e inconciliabili: vittima e carnefice, debole e forte, sposa tradita e madre infanticida. Lo spettacolo è costruito intorno al testo originale di Franca Grisoni, una delle voci più significative della poesia contemporanea italiana e autrice di uno struggente monologo attraverso cui rivive la protagonista della tragedia euripidea del V secolo a.C.: un testo giocato sulle sonorità di una lingua arcaica in cui il lago di Garda (Sirmione è il luogo natale della Grisoni) lascia il segno dei suoi antichi fonemi barbari. Una lingua aspra per raccontare la straniera per antonomasia, donna sola contro l’arroganza del potere, in una terra inospitale che la vede, tradita e abbandonata dal marito Giasone, vendicare il suo dolore uccidendo i propri figli, con l’intento di eliminare con questo sacrificio l’intero seme di un’umanità corrotta.

Sul palco, Patricia Zanco dà corpo e voce ad una Medea sola, devastata, resa cieca e brutale da un dolore che non si può dire con parole ordinarie. Rivive così il dramma che conduce infine alla pietas, mentre il mito diventa un simbolo universale di bruciante attualità: il lamento di Medea per i propri figli uccisi diviene infatti il lamento di ogni madre per tutti i figli mandati a morire, per guerra o per mare, nei conflitti generati dalla brama di potere o inseguendo l’illusione del benessere in qualche terra lontana. Un tema a cui si aggiunge quello dello straniero, del diverso, di colui che parla un’altra lingua ed è respinto dalla comunità in cui cerca di inserirsi a causa del sospetto e della diffidenza che genera in essa.

In scena la cantante Roberta Guidi, la danzatrice Valentina Dal Mas e gli attori Andrea Dellai, Alessandro Sammartin e Daniele Preto, per uno spettacolo scandito dalla voce densa di suoni della Zanco, che si amalgama con la partitura musicale di Michele Braga e Enrico Fiocco, in una continua oscillazione tra antico e contemporaneo.

“Come possiamo stare dentro ai miti, oggi – interroga Patricia Zanco – se non proviamo a muoverli dentro al nostro tempo? Medea ci dice di un tempo senza futuro per i figli che partono per paradisi inventati verso i loro domani che non li hanno aspettati, e li ritroviamo morti in mare, un mare rosso del loro sangue. Li ritroviamo davanti a noi, i figli, e ci fanno paura le loro domande a cui non sappiamo più dare risposte. Ci si commuove, ci si indigna alla ricerca di una verginità già da tempo stuprata. Dopo le lacrime e lo sdegno, tutto rischia di essere uguale o peggiore. Nulla muta e la contraddizione resta dentro la cerchia dei palazzi e delle istituzioni. Per mutare non bisogna commuoversi, ma spostarsi fuori dall’incantesimo funesto del cerchio comune. Occorre la spietatezza di chi demolisce facendo dissolvere i fantasmi e impedendo la cattiva coscienza. Ciglio asciutto e crudele lucidità”.

I biglietti sono in vendita al costo di 12 euro l’intero e 10 euro il ridotto.

Informazioni per il pubblico: Ufficio Teatro Astra, Contrà Barche 55 – Vicenza; telefono 0444 323725, info@teatroastra.it, www.teatroastra.it

Informazioni per la stampa:
Gloria Marini
La Piccionaia Teatro Stabile di Innovazione
334 9187656, gloria.marini@piccionaia.org

Radio3 e il Vajont

Per riascoltare, dal minuto 19′.13″ > LINK

Il 9 ottobre RadioRai3 dedicherà l’intero palinsesto al ricordo della tragedia del Vajont di cui ricorrono i 50 anni. All’interno di Radio3 Suite, intorno alle 23.00 circa, si parlerà di ONORATA SOCIETA’, VAJONT dopo VAJONT, la nuova produzione di fatebenesorelle teatro. Ospiti l’attrice Patricia Zanco, il drammaturgo Francesco Niccolini e la regista Daniela Mattiuzzi. LINK > www.radio3.rai.it

www.radio3.rai.it

Francesco Niccolini, il 16 ottobre, sarà ospite a Mestre in Piazza Ferretto dove presenterà VAJONT, STORIA DI UNA DIGA, il racconto a fumetti del Vajont illustrato da Duccio Boscoli e pubblicato dalle Edizioni Becco Giallo. Il 17 ottobre la presentazione sarà replicata alle 18.00 alla libreria Feltrinelli di Padova. Il 18 ottobre a Belluno e Longarone.