ONORATA SOCIETA’ | 12 DICEMBRE 2014 | TEATRO COMUNALE DI BELLUNO

                                            ONORATA SOCIETA’                                                Il Vajont contro il Vajont

di Francesco Niccolini
  con Patricia Zanco
  primo spettatore Roberto Aldorasi
   regia Daniela Mattiuzzi | Patricia Zanco
     consulenza storica Toni Sirena e Associazione Culturale Tina Merlin

Zanco_Vajont_A.Ferrazin

Venerdì 12 Dicembre ore 20.30 | Teatro Comunale – Belluno

Con il patrocinio dell’Associazione Culturale Tina Merlin e della Fondazione Vajont

Informazioni: 366/1074351 – 0437/380366    

Onorata Società
è il nuovo spettacolo di Patricia Zanco che cerca di ridipingere la tragedia del Vajont, con sottile ironia, sollevando un contenuto importante senza svilirlo.
Cosa accadde dopo la frana? Dopo che si è consumata una delle tragedie più annunciate e denunciate della storia italiana? ONORATA SOCIETA’ racconta quello che Sandro Canestrini – l’avvocato di parte civile al processo contro i costruttori della diga, a L’Aquila, nel 1968 – ha chiamato genocidio di un’intera comunità, provocato dalla mano criminale di una classe industriale senza scrupoli e da uno Stato incapace di difendere il territorio e i suoi cittadini.Il Vajont diventa così tragico modello esemplare che in Italia si ripete ovunque e sistematicamente, per arroganza e corruzione.
Ma allora di chi ci possiamo fidare?
 

Medea Metamorfosi | 28 Novembre | Montebelluna

Locandina MEDEA 3

Μήδεια Medea Metamorfosi

regia scena drammaturgia di Daniela Mattiuzzi, Patricia Zanco
   testo originale di Franca Grisoni MEDEA
   con Roberta Guidi, Alessandro Sanmartin, Daniele Preto, 
Valentina Dal Mas, Andrea Dellai, e Patricia Zanco
   musiche di Michele Braga e Enrico Fiocco 
   luci Federico Fracasso
  costume di Ilenia Rossit | Maria Teresa Ferrari
    foto Corrado Ceron
   produzione fatebenesorelle teatro
e il sostegno di OperaEstate Festival, Fondazione Etica, Memmusic

                                                                   http://www.bibliotecamontebelluna.it
                                              PROMO VIDEO > https://vimeo.com/104749787

ven 28 nov | Teatro Villa Correr Pisani | Via Anassillide 5, MONTEBELLUNA | h. 21.00

ECHI – VOCI DAI CLASSICI

In occasione della Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne

Mήδεια – Medea – Metamorfosi, universalizza l’introspezione per scavare nelle viscere di un dolore che disumanizza, per denudare l’anima disumana della disperazione, per avvicinare la lucidità folle di un sentimento devastante e dilaniato.  È intensa l’alienazione incarnata dalla protagonista, che dà corpo e voce a una Medea straniera, sola, devastata, resa cieca e brutale da un dolore che non si può dire con parole ‘ordinarie’. Lavoro giocato sull’aspra sonorità di una lingua prima, antica, barbara, e sulla potente ricchezza della voce di Patricia Zanco, che libera nello spazio della scena tutta la rabbia del tradimento subito e della lucida vendetta ad eliminare l’intero seme di una umanità corrotta e con forza barbara e dirompente grida il disfacimento del valore stesso della vita.
     
       Le parole sono tutte masticate e risputate dalla sola bocca della protagonista, mentre Giasone e Creonte appaiono come allusioni, ombre mobili di corpi fugaci, nonostante i corpi degli altri interpreti vadano a popolare la scena anche il coro viene assorbito nell’unica voce di Medea, che dà una forza ancestrale alle lamentazioni riarrangiate nel dialetto brutale e impervio. La voce, densa di suoni e rabbia, regola e scandisce i ritmi degli attori in scena e delle marionette che rappresentano la corruzione ed il potere degradato di ieri ed oggi. Emerge una Medea attuale spinta in un incrocio di tempo e spazio dove il presente erompe inattuale, per reagire al vuoto pieno di rinunce, assordato dalle menzogne, abitato da speranze deluse. Un vuoto riempito dall’opulenza e dall’indifferenza come addormentamento sociale, nella noia senza poesia dove i sogni si infrangono.
     
     In continua oscillazione tra antico e contemporaneo, la partitura musicale si amalgama all’azione scenica, senza porsi come guida o didascalia. Composizione sonora che si accosta alla musicalità dell’intreccio linguistico creando un efficace spazio bidimensionale. La ricerca del linguaggio, la sperimentazione vocale e sonora caricano di valore espressivo questo teatro della voce.  (dalle recensioni di G.B.Marchetto, R.Rinaldi, R.Borga, E.Conti, S.Ferrari)

Ricomincia da Borgo Valsugana la tournèe di ONORATA SOCIETA’ | 20 novembre 2014

Zanco_Vajont_A.Ferrazin

ONORATA SOCIETÀ
di Francesco Niccolini

con Patricia Zanco
primo spettatore Roberto Aldorasi
regia Daniela Mattiuzzi | Patricia Zanco
consulenza storica Toni Sirena e Associazione Culturale Tina Merlin 


Onorata Società
è il nuovo spettacolo di Patricia Zanco che cerca di ridipingere la tragedia del Vajont,
con sottile ironia, sollevando un contenuto importante senza svilirlo.

Cosa accadde dopo la frana? Dopo che si è consumata una delle tragedie più annunciate e denunciate della storia italiana? ONORATA SOCIETA’ racconta quello che Sandro Canestrini – l’avvocato di parte civile al processo contro i costruttori della diga, a L’Aquila, nel 1968 – ha chiamato genocidio di un’intera comunità, provocato dalla mano criminale di una classe industriale senza scrupoli e da uno Stato incapace di difendere il territorio e i suoi cittadini.

Il Vajont diventa così tragico modello esemplare che in Italia si ripete ovunque e sistematicamente, per arroganza e corruzione.
Ma allora di chi ci possiamo fidare? 

BORGO VALSUGANA (TN)
TEATRO del CENTRO SCOLASTICO
Giovedì 20 novembre 2014 alle 20.45

Per altre informazioni:
Valsugana Cultura
http://www.valsuganacultura.it/news/stagioneprosa201415.html

Medea Metamorfosi | 23 maggio | Civico OFF | Schio

Locandina MEDEA 3

venerdì 23 maggio h.21.00

TEATRO CIVICO OFF

Teatro Civico | via Pozza Maraschin 19 SCHIO

Mήδεια – Medea – Metamorfosi, universalizza l’introspezione per scavare nelle viscere di un dolore che disumanizza, per denudare l’anima disumana della disperazione, per avvicinare la lucidità folle di un sentimento devastante e dilaniato.  È intensa l’alienazione incarnata dalla protagonista, che dà corpo e voce a una Medea straniera, sola, devastata, resa cieca e brutale da un dolore che non si può dire con parole ‘ordinarie’. Lavoro giocato sull’aspra sonorità di una lingua prima, antica, barbara, e sulla potente ricchezza della voce di Medea, che libera nello spazio della scena tutta la rabbia del tradimento subito e della lucida vendetta ad eliminare l’intero seme di una umanità corrotta.

Medea è sì vendicativa ma è anche capace di denunciare la malvagità consentita da un potere corrotto. Lei stessa non si sottrae alle sue responsabilità e non nasconde nulla ma è l’unica voce che si erge dal profondo nel gridare quanto sia in disfacimento il valore stesso della vita. La scelta di Zanco-Mattiuzzi di mantenere la lingua della Grisoni, autrice del testo, restituisce una forza barbara e dirompente alla vicenda narrata da Euripide. Le parole sono tutte masticate e risputate dalla sola bocca della protagonista, mentre Giasone e Creonte appaiono come allusioni, ombre mobili di corpi fugaci. Nonostante i corpi degli altri interpreti vadano a popolare la scena (in movimento o in veste di cadaveri), anche il coro viene assorbito nell’unica voce di Medea, che dà una forza ancestrale alle lamentazioni riarrangiate nel dialetto brutale e impervio. La voce, densa di suoni e rabbia, regola e scandisce i ritmi degli attori in scena e delle marionette che rappresentano la corruzione ed il potere degradato di ieri ed oggi.

Emerge una Medea attuale spinta in un incrocio di tempo e spazio dove il presente erompe inattuale, per reagire al vuoto pieno di rinunce, assordato dalle menzogne, abitato da speranze deluse. Un vuoto riempito dall’opulenza e dall’indifferenza come addormentamento sociale, nella noia senza poesia dove i sogni si infrangono.

In continua oscillazione tra antico e contemporaneo, la partitura musicale arricchisce e si amalgama all’azione scenica, senza porsi come guida o didascalia. Un tappeto sonoro che si accosta alla musicalità dell’intreccio linguistico creando un efficace spazio bidimensionale. La ricerca del linguaggio, la sperimentazione vocale e sonora caricano di valore espressivo questo teatro della voce.  (dalle recensioni di G.B.Marchetto, R.Rinaldi, R.Borga, E.Conti, S.Ferrari)